Lucio Corsi incanta Catania: tra poesia rock e visioni surreali
In una Villa Bellini gremita e immersa nella magia estiva del Sotto il Vulcano Fest, Lucio Corsi ha offerto al pubblico catanese uno spettacolo visionario, intenso e musicalmente ricchissimo. Il concerto, parte del tour Estate 2025, ha confermato ancora una volta l’unicità del cantautore toscano, che mescola folk, glam rock e lirismo onirico con sorprendente naturalezza.
Corsi ha aperto la serata con “Situazione complicata”, accolta con entusiasmo dal pubblico. Il brano – già certificato disco di platino – ha subito acceso l’atmosfera, dando il via a due ore e mezza di viaggio sonoro attraverso i brani dell’ultimo album Volevo essere un duro, impreziosito da inserti narrativi e arrangiamenti più crudi e psichedelici rispetto alle versioni in studio.
Non sono mancati momenti di riflessione e poesia, come con “Tu sei il mattino” e “Nel cuore della notte”, capaci di sospendere il tempo e restituire al live una dimensione intima e collettiva allo stesso tempo. Tra i momenti più attesi, ovviamente, l’esecuzione del brano sanremese “Volevo essere un duro”, cantato in coro da tutta la platea, con un’intensità che ha trasformato la performance in rito condiviso.
Con il suo stile inconfondibile, tra abiti rétro, movenze teatrali e testi densi di immaginario pop e rurale, Lucio Corsi si conferma una delle voci più originali e poetiche del nuovo cantautorato italiano. La tappa catanese ha ribadito quanto il suo pubblico sia affezionato, partecipe, e in continua crescita.
In un’epoca in cui spesso si rincorre l’effimero, Corsi costruisce mondi. E ieri sera, a Catania, ce ne ha aperto uno.